TRUMP LITIGA CON LA BANCA CENTRALE USA: TAGLIATE I TASSI DI INTERESSE! 

La Banca Centrale Americana esita a tagliare i tassi di interesse e questo ha suscitato il malcontento dell’amministrazione USA che spinge in questa direzione.

Perchè l’amministrazione Trump vuole un taglio dei tassi?

I motivi sono due:

Il primo: gli USA hanno un enorme debito pubblico e tassi alti significano un elevato costo di rifinanziamento del debito.

Perchè il debito pubblico sia sostenibile nel tempo deve essere proporzionato rispetto al PIL. La spesa pubblica deve essere sotto controllo in modo da non aumentare ulteriormente il debito, ma con tassi elevati, gli interessi su questo debito diventano troppo onerosi e creano debito a loro volta.

Per fare un esempio pratico, nel 2024 l’enorme debito USA è costato, solo di interessi quanto metà del PIL dell’Italia.

Ovvio che l’amministrazione USA spinga a rendere questo debito meno costoso.

Un debito fuori controllo con tassi elevati sarebbe un mix esplosivo che può portare, in situazioni estreme ad un aumento del rischio default, ecco perchè le obbligazioni USA hanno subito un abbassamento dell’indice di affidabilità, pur restando ad oggi un titolo considerato sicuro.

Il secondo è che che un allentamento della politica monetaria porta uno stimolo all’economia, il livello dei tassi infatti incide in modo diretto sulle capacità di privati e aziende di accedere ai mutui e finanziamenti.

Immagina un’azienda che chiede un leasing per acquistare un capannone o un macchinario, con tassi elevati il costo del finanziamento avrà un’incidenza importante sull’operazione complessiva e può portare a rinviare l’operazione.

Immagina ora un privato che vuole acquistare casa o un’auto, con tassi elevati il finanziamento sarà oneroso e allo stesso modo può portare a non procedere con l’acquisto.

Tassi alti quindi significano un freno per l’economia, mentre tassi bassi significano uno stimolo per l’economia.

Perchè allora non si tengono i tassi bassi sempre? Sarebbe tutto più semplice per tutti no?

Le Banche Centrali a volte devono fare “la parte del cattivo” e alzare i tassi e mantenerli a quel livello per qualche tempo, perchè lo fanno?

Innanzitutto c’è l’inflazione da tenere sempre sotto controllo, stimolare l’economia può comportare un rialzo dell’inflazione, anche a causa dell’incertezza dei dazi, quindi un taglio dei tassi prematuro  in questo contesto rischierebbe di alimentare un ritorno di fiamma dell’inflazione. 

Poi c’è un altro aspetto: la Federal Reserve vuole tenersi margine di manovra. Se l’economia dovesse frenare nei prossimi mesi, avere dei tassi più alti oggi significa poterli abbassare con più forza domani, e quindi avere strumenti efficaci per stimolare la crescita. 

Infine, c’è un tema di percezione: un taglio ora potrebbe essere interpretato dai mercati come un segnale di allarme, quasi a dire “siamo preoccupati per la crescita”, e questo creerebbe più confusione che fiducia. L’economia, del resto, è una macchina complessa che va guidata con equilibrio. 

Le banche centrali sono costrette a giocare tra acceleratore e freno per tenere la rotta giusta: sostenere la crescita senza far impennare i prezzi e senza finire in recessione. 

Ecco perché oggi la Fed sceglie la prudenza. 

Il messaggio è chiaro: calma, osservazione, e mani ben salde sul volante.

Cosa comporta per noi investitori?

Il debito USA è ancora considerato sicuro, certo che ora abbiamo elementi in più da attenzionare e per gli investitori più prudenti, le obbligazioni europee sono ancora preferibili ed evitiamo in questo modo un rischio di cambio.

Per gli azionari invece, avere tassi elevati non è un toccasana nel medio periodo, ma il fatto che la FED sia così prudente nel decidere ulteriori tagli, significa che l’economia USA è ancora vivace e non necessita di stimoli importanti.

Quindi manteniamo la rotta in base al profilo di rischio di ciascuno e non facciamo cambiamenti repentini in base alle notizie quotidiane o finiamo per perdere la rotta e rischiare in modo non consapevole